lunedì 13 febbraio 2012

scrutare oltre il limite del possibile (V.Polyakov, "L'evoluzione della coscienza")


“… Voi temete di scrutare oltre il limite del possibile, mentre proprio lì iniziano le autentiche Conoscenze. Proprio lì il pensiero vola nella corrente straripante della Coscienza del Creatore. Solo lì inizia l’autentica creazione che forma e non imita, omnicomprensiva, non smembrante. E se presto lo capirete, allora potrete illuminare tutto con lo Spirito ed indirizzarvi con il pensiero verso l’illimitatezza della conoscenza. E questo non sarà un volo verso il nulla, ma un Percorso ripido e complesso di trasfigurazione verso la chiarissima Fonte che dà a tutto Origine e che include la fine del tutto. E voi comprenderete questo Circolo Eterno di Vita quando sarete vicini al suo stesso Creatore.” (14.06.95)


4 commenti:

  1. E' difficile quando oltre al pensiero spingiamo l'esperienza oltre questo limite, il limite del possibile e dello sperimentato, quando ci spingiamo al di là e scopriamo i limiti ruvidi e pesanti di concretezza quotidiana. Quelli dei nostri attaccamenti e delle nostre paure concrete ma nascoste sotto maschere ormai invisibili, abili trasformiste, capaci di imbrogliare pure noi stessi. Pare che più lontano ci spingiamo e più si aggrappano a noi tutti i fardelli sommersi. Almeno cominciamo.

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    1. quando siamo oltre “il limite del possibile” per il nostro sé siamo il nostro Sé

      questo nostro Sé guarda sopra su “i limiti ruvidi e pesanti di concretezza quotidiana. Quelli dei nostri attaccamenti e delle nostre paure concrete ma nascoste sotto maschere ormai invisibili, abili trasformiste, capaci di imbrogliare pure noi stessi” del nostro sé, ma non si sporca con essi, perche “vola nella corrente straripante della Coscienza del Creatore. Solo lì inizia l’autentica creazione che forma e non imita, omnicomprensiva, non smembrante”

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  2. E' un lungo lavoro quello di distinguere, stiamo imparando ad ascoltare e vivere il nostro Sè, ne assaporiamo l'illimitatezza, ma il sè è furbo e insinuoso e a lungo ha imparato ad aggirare la nostra mente, in stato di lucidità riconosciamo i suoi giochi ma è nei momenti di massima debolezza che penetra con violenza e lavora con le sue acque, dal basso. Se riconoscere questi giochi è una via verso la trasfigurazione ci siamo, è sempre più dura... ma oltre a riconoscerli bisogna uscirne coscientemente e questo è ancora più duro da applicare con sincerità e costanza nella quotidiana incivile sopravvivenza.

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    1. Mi piace questo tuo messaggio. Questo è per te:

      PER AMOR DI CHIAREZZA …

      REGOLA NUMERO UNO (di Magia Bianca)
      L’Angelo Solare si raccoglie, non disperde la sua forza, ma in profonda meditazione, comunica con il suo riflesso.

      ALCUNI PRESUPPOSTI FONDAMENTALI
      Il corso di studi che ora iniziamo tende essenzialmente a far ripiegare lo studente su se stesso, volgendolo in tal modo verso il suo più ampio sé [Sé] che, nella maggior parte dei casi, ha fatto sentire la sua presenza solo a rari intervalli e in momenti della più alta emotività. Quando il Sé è conosciuto e non semplicemente sentito, quando la realizzazione è tanto mentale quanto sensoria, allora l’aspirante può essere veramente preparato all’iniziazione.

      Vorrei far notare che le mie parole si basano su alcuni presupposti fondamentali che esporrò brevemente, per amor di chiarezza.

      1) In primo luogo si presuppone che lo studente sia sincero nella sua aspirazione e determinato a persistere, qualunque possa essere la reazione del suo sé inferiore. Solo quelli che giungono ad una chiara differenziazione fra i due aspetti della loro natura, il sé reale e il sé illusorio, sono in grado di lavorare con intelligenza. Questo pensiero è espresso molto bene nei Sutra Yoga di Patanjali.

      “L’esperienza (delle paia degli opposti) deriva dall’incapacità dell’anima a distinguere tra sé personale
      e purusha (o spirito). Le forme oggettive esistono per l’uso e l’esperienza dell’uomo spirituale [Sé].
      Dalla meditazione su ciò nasce la percezione intuitiva dell’uomo spirituale”. Libro III, 35.

      Il Sutra 48° dello stesso libro, espone uno stadio ulteriore di questa realizzazione discriminante. La qualità della discriminazione è favorita dal raccoglimento della mente e dalla accurata attenzione prestata al metodo del costante riesame della vita.

      2) In secondo luogo, mi baso sul presupposto che tutti abbiano vissuto abbastanza a lungo e lottato con le forze avverse della vita quanto basta per aver sviluppato un discreto senso dei veri valori. Suppongo che essi cerchino di vivere come coloro che sanno qualcosa dei valori eterni dell’anima. Che non si lasceranno ostacolare da alcun avvenimento relativo alla personalità o dalla pressione del tempo e delle circostanze, dall’età o da altre ragioni fisiche. Essi hanno saggiamente imparato che gli slanci entusiastici e un progresso energico e violento hanno i loro inconvenienti, mentre lo sforzo costante, regolare e persistente, a lungo andare porta più lontano. Balzi spasmodici e pressioni temporanee conducono alla delusione e ad un grave senso d’insuccesso. È la testuggine e non la lepre, che arriva prima alla meta, sebbene infine la raggiungano entrambe.

      3) In terzo luogo suppongo che coloro che si accingono seriamente a trarre vantaggio dalle istruzioni contenute in questo libro, siano preparati a seguire i semplici suggerimenti dati, a leggere attentamente queste istruzioni, a tentare di organizzare la loro mente, ad essere regolari nella pratica della meditazione. L’organizzazione della mente è un fatto di tutti i giorni; applicare la mente alle comuni attività quotidiane è il miglior modo per rendere fecondi i periodi di studio e di meditazione e per sviluppare l’idoneità al discepolato.

      Chiariti questi presupposti, le mie parole vanno a coloro che cercano di essere all’altezza per rispondere alla richiesta di servitori addestrati. Si noti che non ho detto coloro che sono all’altezza. Intenzione e sforzo sono considerati di primaria importanza e sono i due principali requisiti per tutti i discepoli, gli iniziati e i maestri, oltre alla capacità di persistere.

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