martedì 2 giugno 2020

solitudine di gruppo

Ci sono tre costellazioni connesse col segno del Capricorno. Una è chiamata Sagitta, la freccia. Essa non ha nessuna connessione col Sagittario, ove abbiamo l’arciere le cui frecce trafiggono la personalità. Qui abbiamo invece la freccia, proveniente da una sorgente cosmica che trafigge il cuore del Figlio di Dio, chiamato il Cristo, il più vicino a noi tra i grandi salvatori del mondo, “l’uomo del dolore che conosce le pene dell’umanità”. Egli fu trafitto dalla freccia Sagitta, la freccia cosmica.


Il nome ebraico di questa freccia significa “la desolata”, e il sentiero che ogni discepolo percorre è necessariamente un sentiero solitario. Quello dell’iniziato è ancor più solitario. Il sentiero di un salvatore del mondo è il più solitario di tutti. Questa condizione sarà però presto alleviata. Lungo le età sono apparsi molti di questi grandi Maestri, alcuni qui, altri là. Abbiamo mai considerato la loro profonda solitudine? Nessuno poteva comprenderli. Forse furono canonizzati centinaia di anni dopo la loro scomparsa. Ma ora vi sono così tanti aspiranti, così tanti sul sentiero del discepolato, che forse la coscienza di gruppo comincia ad apparire negli affari del mondo; ora sarà una solitudine di gruppo, anziché una solitudine individuale.

lunedì 11 maggio 2020

Riconoscete con chiarezza che personalmente non avete importanza


D.Kh.
Quando si scrive un libro destinato agli aspiranti sinceri, sorge sempre la domanda: quale sarà la linea d’insegnamento che potrà farli progredire più rapidamente? Infatti, la rapidità è il fattore essenziale se si vuole utilizzare correttamente l’odierno sviluppo e sollevare il mondo dall’angoscia e dalla tensione. Inoltre, l’insegnamento deve accrescere la competenza mentale e indurre la stabilità emotiva necessaria perché possano essere pronti per il servizio nel minor tempo possibile. Si ricordi che lo studio assiduo e l’apprendere con gli occhi e le orecchie nozioni della Saggezza Eterna, valgono solo ad accrescere la responsabilità, o a causare fatica cerebrale e ristagno, cui consegue l’abbandono dell’insegnamento. Solo ciò che viene applicato alla vita ha valore effettivo e conserva la propria vitalità. La sincerità è la prima cosa cui guardano inevitabilmente coloro fra noi che insegnano.

A coloro che raggiungo tramite questi libri ricordo che il principale risultato che spero di ottenere sono la cooperazione e la comprensione di gruppo, e non dei vantaggi individuali. Studiando e leggendo con attenzione, si stabilisce un rapporto di gruppo, esso si integra sempre maggiormente, le unità che lo compongono si collegano più strettamente e, come gruppo, si fondono meglio nel Piano dei Grandi Esseri che si sta attuando. Noi costruiamo e progettiamo per il futuro e per l’umanità, e non per lo sviluppo personale del singolo aspirante. La crescita dell’individuo non è di somma importanza. La formazione e lo sviluppo di un gruppo di aspiranti consacrati, educati a lavorare insieme ed a rispondere all’unisono ad un insegnamento, rivestono invece vera importanza agli occhi di coloro fra noi che rispondono della preparazione del gruppo di discepoli mondiali che in un ciclo successivo agirà in libertà e con potenza.

Voi non vedete che una piccola frazione del Piano. Noi ne vediamo l’evoluzione per una serie di vite future, e oggi cerchiamo chi sia suscettibile di imparare a operare in formazione di gruppo, per costituire una delle unità attive nel vasto quadro degli avvenimenti futuri, connessi a quei due terzi dell’umanità che alla fine dell’epoca saranno inoltrati sul Sentiero, e alla parte restante che sarà trattenuta per uno sviluppo posteriore. Prepariamo in ogni luogo uomini e donne affinché divengano sensibili al Piano, alla vibrazione del loro gruppo, e quindi capaci di cooperare con intelligenza al proposito che si sta attuando. È erroneo pensare che il Piano preveda di educare gli aspiranti a percepire la vibrazione di un Maestro o della Gerarchia. Questo è un fattore incidentale e di secondaria importanza.

Questi libri sono stati scritti allo scopo di preparare gli aspiranti alla consapevolezza di gruppo. Riconoscete con chiarezza che personalmente non avete importanza, ma che il gruppo con tutta certezza ha invece grande valore. L’insegnamento non viene impartito solo per educarvi o per offrirvi un’opportunità. Tutta la vita è opportunità e la reazione individuale ad essa è uno dei fattori indicanti la crescita dell’anima. A tal fine basta la scuola del mondo.

In qualsiasi presentazione della verità non dovrebbe esistere alcuna imposizione d’autorità. Gli aspiranti devono essere liberi di avvalersi o meno dell’insegnamento, e l’opera spirituale deve procedere per deliberazione spontanea e sforzo auto-iniziato del singolo studente.

(Trattato dei Sette Raggi, Psicologia Esoterica)


sabato 9 maggio 2020

LA VOCE DEL SILENZIO

Queste istruzioni sono per coloro che ignorano i pericoli.

Chi vuole udire e comprendere la Voce, il tacito Suono, deve prima raggiungere una assoluta astrazione da tutto ciò che appartiene all’universo esterno.

Deve il discepolo, divenuto indifferente agli oggetti della percezione, cercare il Governatore dei sensi, il Produttore del pensiero, quello che crea l’illusione.

La mente è la grande distruttrice del Reale.
Distrugga il discepolo la distruttrice.

Poiché, quando la sua propria forma gli apparirà irreale, come nella veglia tutte le forme vedute nel sogno; quando avrà cessato di udire i molti, egli potrà discernere l’Uno — il suono interno che uccide l’esterno.

Allora soltanto, non prima, abbandonerà il falso, per entrare nel reame del vero.

Prima che l’Anima possa vedere, deve raggiungere l’armonia interna, e gli occhi della carne devono essere resi ciechi ad ogni illusione.

Prima che l’Anima possa udire, l’immagine (l’uomo) deve diventare sorda ai rumori come ai mormorii, al selvaggio barrito degli elefanti come all’argentino ronzare della lucciola d’oro.

Prima che l’Anima possa comprendere e ricordare, deve essere unita a Colui che parla nel Silenzio, così, come alla mente del vasaio è unita la forma secondo la quale sarà poi modellata l’argilla.

Poiché allora l’Anima udrà e ricorderà.
E allora all’interno orecchio parlerà

LA VOCE DEL SILENZIO,

e dirà:

Se la tua anima sorride immersa nella luce solare della tua vita; se la tua anima canta entro la sua crisalide di carne e di materia; se la tua anima piange entro il suo castello d’illusioni; se la tua anima lotta per spezzare l’argenteo filo che la unisce al Maestro, sappi, o discepolo, la tua anima è di questa terra.

Quando la tua anima che si dischiude da ascolto al tumulto del mondo; quando la tua anima risponde alla voce ruggente della Grande Illusione; quando sbigottita nel vedere le cocenti lacrime di dolore, assordata dalle grida d’angoscia, la tua anima si ritrae come la pavida tartaruga nel guscio dell’egoismo, sappilo, o discepolo, tempio indegno è la tua anima del suo Dio Silente.

Quando, cresciute le sue forze, la tua anima si arrischia fuori del suo sicuro asilo, e, staccatasi dall’involucro protettore, tende l’argenteo suo filo e si spinge in alto; quando, scorgendo la sua immagine sulle onde dello Spazio, essa mormora: “Questa sono Io”, confessa, o discepolo, che la tua anima è presa nelle reti dell’illusione.

Questa terra, o discepolo, è la stanza del Dolore, dove lungo il Sentiero delle dure prove sono sparse insidie per avvolgere il tuo ego nell’illusione detta la “Grande Eresia”.

Questa terra, o discepolo ignaro, è soltanto il vestibolo tenebroso che conduce a quel crepuscolo che precede la valle di vera luce — quella luce che vento non può estinguere, che arde senza lucignolo e senza alimento ...

(La Voce del Silenzio, E.Blavatskaya)